A tutti quelli che sostengono che convivere ai tempi dell'università sia la cosa più bella e divertente del mondo io dico: Illusi! Convivere con altri studenti è sicuramente un'esperienza che ti insegna molte cose, ma non è sempre quella gran figata che ti vogliono far credere.
Tanto per cominciare la cosa fondamentale è il fattore C. Immaginate la scena: dopo un'accuratissima selezione di annunci (scritti con le dovute omissioni del caso), iniziate il flat-tour. Vedrete cose che voi umani non potete neanche immaginare: stanze piccolissime e senza finestre, sottoscala a prezzi altissimi ecc ecc... E in più oltre alla struttura dovrete anche valutare l'umanità che c'è dentro; e il tutto in una mezz'ora scarsa. Chissà che cosa si cela dietro a quella faccia sorridente che cerca in tutti i modi di farvi notare i grandissimi vantaggi di vivere in questo superfantastico appartamento con un affitto e delle spese modiche?
Ora siamo ottimisti: ammettiamo che troviate una casa gradevole, con una bella stanza grande, in una buona posizione e con un affitto non eccessivo. Siamo ottimisti, ma ricordate che il bello deve ancora arrivare. L'esame inizia dopo il trasloco; quando avrete finito di disfare le valigie, pulire la stanza ecc ecc inizierà la vera conoscenza dei vostri coinquilini. E qui rientra in gioco il fattore C: già perchè chissà come non avete fatto a notare quando siete venuti a vedere la casa che uno dei vostri coinquilini suona in una metal band che guarda caso prova a casa vostra una volta a settimana? Oppure che abita lì con voi anche un cane che abbaia praticamente tutto il giorno? Oppure che il vostro coinquilino ha una leggera avversione per l'acqua, il bagnoschiuma e i detersivi?
Ma facciamo un passo ulteriore: facciamo finta che abbiamo ancora fortuna e anche questo secondo step è superato. Ora dovete imparare a capire chi avete davanti e come trattare con questa persona. Anche qui si può essere fortunati e diventare amici. Sempre guardando le cose con ottimismo bisogna tener presente che anche vivere con un fratello o una sorella può essere complicato. Figuriamoci con un perfetto estraneo.
La tecnica migliore è imparare a parlare in modo estremamente chiaro: mai usare sottintesi; bisogna sempre esprimere il concetto in maniera esplicita. Almeno quando direte "Questa settimana le pulizie toccano a te" il vostro beneamato coinquilino non potrà chiedervi se è una frase che avete letto in qualche libro.
Io sono stata veramente molto fortunata, ma in ogni caso convivere è davvero un'arte raffinata.
Fantastiche considerazioni...e la schiettezza è fondamentale. Ben tornata nella blogosfera :-)
RispondiEliminaGrazie cara! Bentornata anche a te su questi schermi! Ma che mi combini a Londra? Un bacio
RispondiEliminasì, ricordo anche io quel periodo e la dura sopportazione di persone che all'inizio sembravano simpatiche e perfette per la convivenza con me...
RispondiEliminadopo tutto è stato molto duro ... ed ho cambiato spesso casa senza mai trovare le persone giuste... ohi ohi!!!
che brutto periodo!!!
A me è andata abbastanza bene ti dirò, ma a volte non è facile mediare e venirsi incontro... Se tutto va come deve andare tra un anno è finita :P
RispondiEliminaAhhh....sono tornata indietro di un pò di anni...:-)
RispondiEliminaAnche se rivivo un pò la cosa con la nipotina che a 20 km da dove vivo io, sta vivendo ora le stesse esperienze...
Il tempo che passa addolcisce sempre i ricordi...ogni tanto rivedere le cose per quelle che erano veramente, fa bene...:-)
Ciao, sono una nuova "seguace" del tuo blog!!
RispondiEliminaIo ho vissuto da studentessa fuori sede a L'aquila per ben 7 anni, fino al mese scorso! e devo dire che per me è stata una delle esperienze più belle della mia vita. Forse ho un carattere abbastanza adattabile a tutto e a tutti, sicuramente sono stata anche fortunata, ma mi sono trovata davvero bene! Divinamente, oserei dire!!
Bentornata Bruja :P
RispondiEliminaBenvenuta Princesse! Vedi credo che sia tutta o quasi una questione di fortuna. Per esempio quando stavo a Genova alla triennale, in casa stavo veramente bene! Adoravo la mia coinquilina!! Ora non mi trovo male, ma quella sintonia non la sento...
Non avevo visto la risposta :-) sono a Londra a fare un master in Antropologia dei Media, alla School of Oriental and African Studies. Diciamo che la Palestina ha lasciato un segno profondo e mi ha fatto tornare la voglia di studiare. Per ora ho giocato con un corso di inglese e con la settimana delle matricole, ma da lunedi si inizia sul serio! Diciamo che, vivendo con altre sei persone, i tuoi consigli sulla convivenza mi serviranno parecchio!
RispondiEliminaNessun coinquilino potrà mai essere peggiore di questi http://www.youtube.com/watch?v=EuomzQcjNmE
RispondiEliminaPersonalmente non ho mai vissuto la vita da studente fuori sede, ho avuto la (s)fortuna di vivere in casa. Però diciamo che le tue considerazioni rispecchiano appieno i racconti di conoscenti che vivono la lontananza da casa.
Benvenuta su questo blog pesa! spero di leggerti ancora!
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