In questo periodo cerco di tenermi molto impegnata. L'ultimo anno di università procede, anche se come al solito ci sono sempre tante cose da fare e poco tempo per farle; oltretutto è ricominciato come ogni anno il solito inseguimento di professori vari alla ricerca di informazioni utili. Sono sempre più convinta che l'università italiana sia un'ottima scuola di sopravvivenza: se ne esci vivo hai dei nervi talmente saldi che manco il Big One può distruggerti. Comunque a parte questo, sto lavorando sodo per poter finalmente concludere il mio ciclo di studi. Dopo non so che cosa succederà; ovviamente mi piacerebbe fare qualcosa inerente a ciò a cui mi sono sempre dedicata con passione, ma ovviamente il primo lavoro utile si accetterà perchè credo che da qualche parte bisogna pur iniziare. Con umiltà e tanta pazienza.
E adesso vi chiederete...ma quali sarebbero i misteri del titolo? Ebbene, tutto il paragrafo iniziare non centra un'emerita mazza con quello che andrò a dire ora. Ma non importa, in fondo sono una profonda sostenitrice che il flusso di coscienza di Joyce sia una delle invenzioni letterarie più fighe degli ultimi secoli, quindi cercate di accettarmi così. Dunque i misteri che preferisco non risolvere riguardano l'animo umano, in particolare di UN animo umano.
Secondo voi, come andrebbe classificata, a livello psicologico, una personalità che fino all'anno scorso vi confidava i suoi pensieri, vi aspettava per mangiare, per prendere il caffè insieme, ed ora vi tratta come un fantasma, non vi rivolge la parola, diventa scura in volto quando entrate in una stanza se ne esce talmente veloce che neanche Speedy Gonzales potrebbbe starle dietro?
Cosa dite, meglio stronza, pazza o tutte e due?
disturbata direi io, e chiederei spiegazioni così tanto per una ricerca sociologica!!!!
RispondiEliminaSugli interrogativi psicologici non ho idee....ma sul fatto che l'università italiana ti forma e ti farà sembrare qualunque altro ambiente accademico una passeggiata...be, I do agree!
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